Terminata a tutti gli effetti la stagione fredda e scongiurato il rischio di gelate tardive, si possono programmare interventi di rinvigorimento del nostro tappeto erboso. Come? Tutto dipende dalle condizioni del nostro prato a inizio primavera. L’unico punto comune per ciascun tipo di manto erboso è un programma di costanti trattamenti preventivi delle malattie fungine: suggeriamo l’utilizzo di fungicidi per prato di origine 100% naturale, da applicarsi ogni due mesi tra marzo e settembre; dopodiché, le operazioni per restituire il vigore e l’aspetto ideali al nostro prato dipendono appunto da come si presentano a fine inverno. Vediamo nel dettaglio le possibili situazioni.
Se il nostro tappeto erboso appare sano, il suo verde riacquisterà facilmente la sua forza: sarà sufficiente effettuare un taglio basso seguito da un’arieggiatura, poi una fertilizzazione ad azione prolungata di cessione della frazione azotata, cui seguirà una biostimolazione attraverso prodotti organici naturali. Il prato – già abbastanza vigoroso in partenza – risulterà così perfetto in pochissimo tempo.
Se invece il manto erboso dovesse presentare qualche limitata zona ingiallita, il procedimento sopra descritto subirà qualche modifica: la fertilizzazione dovrà essere compiuta con un fertilizzante professionale ad azione più marcata, di modo che le aree indebolite possano riacquisire rapidamente ed efficacemente la loro salute; il trattamento biostimolante andrà previsto a distanza di una settimana e poi ripetuto anche al successivo taglio dell’erba: scegliere un prodotto che mostri equilibrati dosaggi di azoto, potassio e ferro.
Il gelo e la neve, però, potrebbero aver causato importanti zone di diradamento, risolvibili solo tramite trasemina, facendo attenzione alla selezione delle sementi, coerentemente con i miscugli utilizzati originariamente: questo particolare rimedio – da effettuarsi in maniera omogenea sulla superficie interessata – va preceduto comunque da un taglio molto basso, un’azione di arieggiatura, una preparazione
del terreno mediante biostimolazione e, infine, applicazione di uno strato di terriccio costituito da sabbia(70%) e torba (30%) per favorire la rinascita. Per incoraggiare la rigenerazione del nostro manto erboso, è di fondamentale rilevanza che il terreno sia mantenuto umido: non sottovalutiamo l’importanza dell’irrigazione e di una seconda concimazione, che velocizza i tempi di insediamento.
Nei casi più gravi, l’inverno può stressare il nostro spazio verde in modo drastico, lasciandolo profondamente ingiallito e con molte aree diradate: andranno percorsi tutti i punti visti per la circostanza precedente, servendosi di adeguati prodotti di alta qualità, ma aggiungendo come ultima fase una concimazione finale di emergenza, da effettuarsi in concomitanza con una nuova rasatura dell’erba, da prevedersi circa 4 settimane dopo l’inizio della germinazione.
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